(da Blogorrea)
Per chi nel week-end abbia vissuto fuori dal mondo, o non ci abbia più capito niente, visto quanto sono stati convulsi gli avvenimenti, ecco un breve riassunto del principale fatto del giorno.
L'annuncio è arrivato questa mattina dal ministero degli Interni: il boss mafioso che ha terrorizzato l'Italia per anni ha perso.
Una battaglia durissima, perché si è per lunghi anni sorretto su un vasto e convinto consenso popolare, soprattutto in Sicilia, anche da parte di persone in buona fede che però avevano paura di uno Stato arcigno e cattivo, pronto solo a fregargli i soldi duramente guadagnati, e che a lui chiedevano protezione, benignamente concessa. Alcuni di coloro che, per convinzione o per ignavia, lo avevano sostenuto, quando si è sparsa la notizia della sua sconfitta, lo hanno insultato pesantemente.
L'uomo è in apparenza religioso, ma in realtà spietato, non ha esitato a usare ogni mezzo per battere gli avversari, arricchire sè e i propri fedeli e fregare anche i suoi stessi alleati. Non aveva esitato ad appoggiarsi alla politica, e aveva creato un sistema di potere e di clientelismo che i più pessimisti credevano ormai inestirpabile. Qualcuno l'aveva dato per morto, visto che ormai è un 70enne, ma aveva dimostrato di saper lottare contro le avversità e si pensava, anche per questo, che avrebbe potuto avere una vecchiaia serena, tranquilla e senza più perdere il potere.
Ma forse all'ultimo secondo utile l'uomo è stato inesorabilmente battuto dalla legge. E anche da certe persone all'estero che lui credeva fossero dalla propria parte. Ora il suo destino è appeso a un filo.
Ovviamente ci riferiamo all'arresto di Bernardo Provenzano.
Postato da: dituttounblog