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giovedì, 3. giugno 2004
Diminutio
Zu
11:04h
Un tempo, sulla tribuna delle autorità, a festeggiare il 2 giugno c'erano i repubblicani. [affrancato e spedito da Effe] ... Link venerdì, 30. aprile 2004
cittadini di un paese PARTLY FREE
bj
02:15h
in italia c’è uno dei più grandi conflitti di interessi del mondo. berlusconi controlla le tre principali televisioni private, un giornale e una porzione rilevante del mercato pubblicitario. e intanto crescono le pressioni politiche sui mezzi d’informazione... così l'unità racconta il rapporto più recente di freedom house, organizzazione americana fondata da eleanor roosvelt che si incarica di monitorare lo stato di salute della libertà d'informazione nel mondo. così, dalle pagine di the world news veniamo a sapere che nell'ultimo anno i paesi in cui la libertà d'informazione ha subito gravi danni sono la bolivia, la russia e l'italia. secondo la classifica compilata da freedom house, i paesi nel mondo sono catalogati come: FREE (dove la stampa è libera), PARTLY FREE (dove la stampa è libera solo in parte, quindi in pericolo), NOT FREE (dove la libertà di stampa non c'è). grazie all'insuperabile cavaliere silvio b., nostro governatore supremo, l'italia da quest'anno precipita nella categoria PARTLY FREE (il file .pdf con la classifica totale è qui). siamo PARTLY FREE, parzialmente liberi, come la croazia, come la serbia, come la bosnia, la macedonia, ma anche come l'albania, la romania, la turchia, e come il pakistan, per capirci meglio. siamo PARTLY FREE, un paese con la libertà dimezzata, mezzi schiavi, mezzi zitti. e ci converrà aver cura di questa libertà parziale e mutilata, ché un giorno potremmo dover raccontare ai nostri nipotini di quant'era dura quando c'era lui. ... Link martedì, 27. aprile 2004
milano, 25 aprile
bj
14:20h
[da un commento al mio post fotografico sul 25 aprile a milano]: ho trovato la copertura dei media in generale assurda, davvero per la prima volta ho avuto - in serata - la sensazione di 'voluta omissione', di minimizzazione politica, di strumentalizzazione. il rapporto fra manifestanti in duomo e fra manifestanti al consolato era di 150.000 (secondo me anche di più) a 15, e le immagini che hanno mostrato sono quelle dei 15. hanno dato enfasi a un gesto che è consueto: io ho fatto la mia prima manifestazione da 'adulta' nel 1979, di esperienza ne ho a sufficienza, e posso dire che si sono *sempre* bruciate le bandiere (americane o altre). sono goliardate, gesti simbolici. chiamarli gesti di violenza è un paradosso: fa comodo a un governo di impostori che vuole strumentalizzare qualsiasi cosa accada a suo favore. in questo paese sta succedendo una cosa gra-vis-si-ma: 150.000 persone a milano manifestano e NON vengono mostrate dai mass-media, 15 persone fanno una cosa che si è sempre fatta e vengono chiamati "pericolosi sovversivi", intanto in RAI va in onda un'intervista con un serial killer (fra un balletto e un telequiz), e a melfi la polizia picchia gli operai in sciopero. non voglio dire che bruciare una bandiera sia un gesto "utile", ma è un gesto innocuo, insignificante: se poi qualcuno vuole strumentalizzarlo, la colpa non è di chi brucia la bandiera, ma di chi sceglie come e in che termini presentare la notizia. la distanza fra il luogo dei "terribili incidenti" e il luogo dove ho scattato io le foto è di 6/7 minuti a piedi: qualcuno davvero riesce a credere che c'era "un clima di violenza e di tensione" come ha detto il TG1? pietà. ... Link ... Next page
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last updated: 02/03/11, 10:08
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