Tomato Republic
 
lunedì, 1. giugno 2009
Dieci domande (datate ma attualissime)


Vic scova queste "10 domande a Silvio" pubblicate da Cuore nel 1996:

1) Onorevole Berlusconi, può dirci la provenienza degli ingenti fondi che la finanziaria svizzera Finanzierunggesellschaft fuer Residenten le mise a disposizione per il suo primo grande affare, la costruzione dei palazzi di Brugherio poi venduti a un ente di previdenza?

2) Onorevole Berlusconi, lei è noto per l'oculatezza con cui sceglie i collaboratori. Ci può spiegare la presenza a Villa San Martino del boss mafioso Vittorio Mangano tra il '74 e il '75? E' al corrente dei contatti tra Mangano e il suo più stretto collaboratore Marcello Dell'Utri, attestati da un rapporto della Criminalpol?

3) Onorevole Berlusconi, lei è famoso per i suoi giuramenti. Eppure le è capitato di giurare il falso davanti a una corte di giustizia, a proposito dello scandalo della P2. Nel 1990 il Tribunale di Verona la riconobbe colpevole di falsa testimonianza, reato estinto per intervenuta amnistia. Come dovremmo valutare i suoi successivi giuramenti?

4) Onorevole Berlusconi, l'invenzione della tivù commerciale in Italia è uno dei suoi massimi vanti. Ritiene corretto aver conferito a Davide Giacalone, che elaborò il piano frequenze della legge Mammì a lei molto favorevole, un contratto di consulenza da 460 milioni? Non potrebbe sembrare un compenso indiretto per i servizi svolti presso il ministero delle Poste?

5) Onorevole Berlusconi, il suo primo atto da Presidente del Consiglio fu la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Rai. Appartiene alla sua particolare visione del liberismo che il proprietario di un'azienda nomini i vertici dell'unica azienda concorrente?

6) Onorevole Berlusconi, durante la precedente campagna elettorale lei promise più volte di risolvere il suo conflitto di interessi, giungendo persino a nominare dei "saggi". Considera risolto questo problema? Non pensa che liberismo ed eleggibilità di titolari di concessioni governative come quelle della tivù siano inconciliabili?

7) Onorevole Berlusconi, uno dei suoi primi atti una volta giunto a Palazzo Chigi fu la presentazione di un decreto legge sulla custodia cautelare, più noto con il nome di decreto salva-ladri. Ritiene che quell'atto fosse un modo per mettere le sue aziende al riparo da inchieste scomode o soltanto un errore politico?

8) Onorevole Berlusconi, la decisione di candidare alle prossime elezioni l'avvocato Massimo Maria Berruti, teste dell'accusa di un processo che la vede imputato, non potrebbe far pensare a una manovra per aggirare il corso della giustizia? Non pensa che questo gesto la possa mettere in cattiva luce?

9) Onorevole Berlusconi, sempre a proposito di candidature, le sembra comprensibile la decisione di non candidare un testimone non inquisito come Vittorio Dotti e di presentare invece un plurinquisito come Cesare Previti? Non rischia così di accreditare un'immagine di Forza Italia come il partito degli inquisiti se non addirittura - come nel caso di Marcello Dell'Utri e suo - dei rinviati a giudizio?

10) Onorevole Berlusconi, il 7 giugno del 1994, lei affermò testualmente "Il 90 per cento dei giornalisti italiani milita sotto le bandiere del comunismo." Eppure domande come queste non le sono mai state rivolte pubblicamente. E' ancora convinto di quell'affermazione?

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sabato, 16. maggio 2009
Times... on our side?


Il Times ha intervistato Daniele Luttazzi ponendogli alcune domandine su Berlusconi. Alcune frasi però non sono state pubblicate, questa per esempio:

"In Rai, ma anche a Mediaset, a La7 e su Sky vanno in onda programmi comici dove al massimo si prende in giro Berlusconi per cose superflue (il suo lifting, la sua altezza) ma non per quelle gravi (la depenalizzazione del falso in bilancio, il conflitto di interessi enorme, la legge Alfano grazie alla quale non può essere processato)."

Nota: Sky è di Murdoch, il Times è di Murdoch.

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giovedì, 7. maggio 2009
Scrivere per testimoniare il crepuscolo


dice Leonardo:
"Non scrivo per farmi passare la rabbia (che non passa, anzi); piuttosto con una presunzione di testimonianza: chi verrà dopo di noi non dovrà pensare che eravamo tutti prostrati come Vespa, arresi come De Bortoli. C'era gente normale, con una famiglia e un lavoro più o meno normale, che in casa propria si faceva le domande che i giornalisti non volevano o non sapevano più fare. Non eravamo la maggioranza, non pretendevamo di esserla: ma esistevamo. Devono saperlo i posteri: non si sono bevuti il cervello in quindici anni, gli italiani. Non tutti."

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last updated: 02/03/11, 10:08
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